Sapienza Patto e Uscita. Papa Francesco all’Istituto Universitario Sophia

737 500 Alessandro Clemenzia
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Logo_sophia (1)di Alessandro Clemenzia A dodici anni dalla sua fondazione, l’Istituto Universitario Sophia ha inaugurato il suo anno accademico conferendo il Dottorato h.c. in “cultura dell’unità” (il secondo nella sua storia, dopo quello conferito nel 2015 al patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo) a uno degli esponenti più illustri dell’attuale universo teologico, artefice di quella “mistica del noi” alla quale Papa Francesco, in un modo o nell’altro, si richiama costantemente: il gesuita argentino p. Juan Carlos Scannone, venuto a mancare proprio il 27 novembre.

Per questa occasione hanno raggiunto la Cittadella internazionale di Loppiano un numero di docenti e giovani ricercatori dell’America Latina, provenienti da diversi Paesi, per portare avanti – in collaborazione col dipartimento di Ontologia Trinitaria dell’Istituto Sophia – un progetto di ricerca sull’Antropologia trinitaria. Scopo di questo studio è quello di verificare, nei tanti e variegati approcci che caratterizzano l’antropologia odierna, una visione della realtà che si muova, attraverso un chiaro approfondimento ontologico e un rigoroso statuto epistemologico, nell’orizzonte di una particolare ontologia relazionale. Insieme ai docenti, hanno partecipato anche alcuni teologi del CELAM, luogo in cui convergono le diverse anime dell’America Latina.

Questa settimana di laboratorio, che ha visto purtroppo l’assenza del prof. Scannone a causa di un serio problema di salute, ha raggiunto il suo culmine nella visita di tutti i componenti del giovane Istituto Universitario al Successore di Pietro, perché da lì ripartisse, in modo riformato, quella nuova forma del pensare che trova nelle relazioni trinitarie la sua reale condizione di possibilità.

Il Papa ha ricevuto le 200 persone, convenute nella sala del Concistoro, e ha indicato ai presenti i tre punti di riferimento che devono orientare il cammino dell’Istituto Universitario Sophia: il carisma dell’unità, da cui essa nasce e a cui costantemente si ispira, essendo stata l’ultima creazione della fondatrice Chiara Lubich; la Costituzione Apostolica Veritatis Gaudium, che è al cuore del progetto accademico ed educativo dell’Istituto, in particolare per quella inter- e trans-disciplinarità richieste a ogni facoltà teologica; il Patto Educativo Globale che vuole incarnare – nelle sue molteplici forme – quel paradigma relazionale che sta tanto a cuore all’attuale Pontificato.

Il Papa ha poi consegnato a studenti, docenti e staff, tre parole che possono dischiudere l’orizzonte e guidare il cammino comunitario: Sapienza, Patto, Uscita.

«La vostra Università si chiama “Sophia” perché il suo obiettivo è prima di tutto comunicare e imparare la Sapienza per impregnarne tutte le scienze». Non soltanto la teologia, ma tutti gli ambiti del sapere, dalla filosofia alla matematica, dall’epistemologia alla politica, dall’economia alla pedagogia, dalla sociologia allo studio delle lingue antiche e moderne, devono esse in-formati di questa luce sapienziale, ciascuno conservando le proprie peculiarità e il proprio linguaggio. Questa Sapienza, ha aggiunto il Papa, è per noi Gesù Crocifisso e Risorto: è Lui a irradiare la sua luce su tutte le discipline, le religioni e le culture, non è il frutto di uno sforzo umano.scannone-juan-carlos-755x491

La seconda parola offerta è Patto, inteso come chiave interpretativa di tutta la storia: «Il patto tra Dio e gli uomini, il patto tra le generazioni, il patto tra i popoli e le culture, il patto – nella scuola – tra i docenti e i discenti e anche i genitori, il patto tra l’uomo, gli animali, le piante e persino le realtà inanimate che fanno bella e variopinta la nostra casa comune». Questo Patto dice che tutto è in relazione con tutto, e proprio questa dinamicità è indice di come la creazione non sia soltanto a immagine della Trinità, ma anche il luogo in cui la vita di Dio può fluire nei rapporti umani.

Terza e ultima parola è Uscita. Quest’ultima è presa dal Papa come condizione di possibilità delle altre due: «Senza uscire non si incontra la Sapienza, senza uscire il patto non si propaga a tutti, con centri concentrici sempre più larghi e inclusivi». Tale uscita non ha come scopo quello di portare Dio dove ancora non c’è, ma quello di trovare Dio nel volto di ogni uomo e donna, a prescindere dall’essere dentro o fuori.

Papa Francesco, in questa udienza, ha così richiamato l’Istituto Universitario Sophia a rientrare nelle radici della sua fondazione, lì dove si trova il suo DNA carismatico, per poi proiettarsi accademicamente e sapienzialmente verso il fuori, verso quell’umanità dove tutto è in relazione con tutto, dove Dio è già presente.

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