Un anno dal Documento di Abu Dhabi

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A-Firenze-firmato-un-patto-per-l-amicizia-tra-cristiani-e-musulmani.-L-incontro-a-un-anno-dallo-storico-documento-di-Abu-Dhabi_articleimagedi Alessandro Clemenzia • «Attestiamo anche l’importanza del risveglio del senso religioso e della necessità di rianimarlo nei cuori delle nuove generazioni, tramite l’educazione sana e l’adesione ai valori morali e ai giusti insegnamenti religiosi, per fronteggiare le tendenze individualistiche, egoistiche, conflittuali, il radicalismo e l’estremismo cieco in tutte le sue forme e manifestazioni».

È ormai passato un anno da quando è uscito il Documento di Abu Dhabi, firmato il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb. Nella citazione sopra riportata emergono tre elementi fondamentali, che si ergono come tre pilastri per il cammino comune del mondo islamico e di quello cristiano: l’importanza del risveglio del senso religioso; l’educazione delle nuove generazioni; il dover far fronte alle tendenze individualistiche e agli estremismi contemporanei.

Per realizzare sempre più quanto è scritto in questo Documento, si legge ancora, «la Chiesa Cattolica e al-Azhar, attraverso la comune cooperazione, annunciano e promettono di portare questo Documento alle Autorità, ai Leader influenti, agli uomini di religione di tutto il mondo, alle organizzazioni regionali e internazionali competenti, alle organizzazioni della società civile, alle istituzioni religiose e ai leader del pensiero; e di impegnarsi nel diffondere i principi di questa Dichiarazione a tutti i livelli regionali e internazionali, sollecitando a tradurli in politiche, decisioni, testi legislativi, programmi di studio e materiali di comunicazione».

Ed è proprio alla luce di quanto è richiesto dal Documento, e in fedeltà allo spirito di coloro che lo hanno firmato, che a Firenze si è tenuto un convegno, il 30 gennaio 2020 nella sala teatina del Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, intitolato “Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”. Un appuntamento promosso dal Centro La Pira, dall’Istituto Universitario Sophia (Loppiano), dalla Comunità Islamica di Firenze e Toscana e dalla Fondazione Giorgio La Pira. L’obiettivo dell’evento non è stato soltanto quello di fare memoria di un Documento di grande rilievo a un anno di distanza, ma quello – come ha spiegato il cardinale Giuseppe Betori nel suo saluto iniziale – di dare vita a un percorso verso un rapporto più strutturato tra il mondo islamico e quello cristiano nella città di Firenze.

L’incontro è stato introdotto e moderato da Haifa Alsakkaf, appartenente alla comunità islamica di Firenze e dottoranda all’Istituto Universitario Sophia, che ha accompagnato i numerosi uditori a entrare in rapporto con i relatori e con i contenuti da loro proposti. L’incontro era suddiviso fondamentalmente in tre parti.

Nella prima è stata data la parola, per un saluto iniziale ufficiale, all’Arcivescovo Metropolita di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori e all’Imam di Firenze, Izzeddin Elzir, i quali hanno richiamato non solo alla centralità umana della fratellanza e della riconciliazione, ma anche all’importanza di offrire alle nuove generazioni un ruolo fondamentale e da “protagoniste” nel vivere le relazioni inter-religiose all’interno di una cultura dell’unità. Al termine dei saluti è stato dato spazio a un momento solenne in cui si è data lettura di una dichiarazione di amicizia tra il mondo cristiano e quello islamico, alla presenza di numerosi esponenti delle diverse chiese e comunità cristiane, firmata dall’Arcivescovo e dall’Imam.cq5dam.thumbnail.cropped.1000.563

Nel secondo momento dell’evento si è affrontato più da vicino il Documento di Abu Dhabi, attraverso il contributo di tre relatori: Mons. Vittorio Ianari, docente di islamismo in diversi atenei romani, ha illustrato il percorso storico che ha portato alla stesura del Documento; il teologo Mons. Piero Coda, docente all’Istituto Universitario Sophia e membro della Commissione Teologica Internazionale, ha indicato il significato più profondo e le prospettive che si aprono a partire dal Documento; infine, il prof. Mohamed Bamoshmoosh, responsabile del Centro culturale islamico di Firenze, mettendo in luce alcuni passaggi essenziali del Documento, ha mostrato una possibile attualizzazione di essi a livello locale.

Nella terza e ultima parte dell’evento hanno preso la parola Maurizio Certini, direttore del Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, e Mohamed Bamoshmoosh, della comunità islamica fiorentina, e hanno presentato un possibile percorso da attualizzare insieme, volto alla costituzione di un’amicizia più strutturata tra cristiani e musulmani. Tra gli elementi sottolineati si può ricordare l’accento che è stato posto sulla natura culturale e sociale di questo cammino che ci attende, nel solco dell’esperienza plurisecolare dell’umanesimo fiorentino; un cammino che vuole coinvolgere soprattutto quelle persone che, nello studio e nell’esperienza di vita, hanno già maturato personalmente e comunitariamente il valore fecondo del dialogo. Si tratta, inoltre, di un cammino “dal basso”, che ha l’intento di arrivare a una strutturazione di amicizie e relazioni che si sono già largamente avviate negli ultimi decenni nella città di Firenze, favorendo in tal modo il “dialogo della vita”: basti pensare che la prima comunità islamica di Firenze è nata proprio nella sala teatina del centro La Pira, luogo all’interno del quale si è svolto l’evento, e al fatto che nell’Istituto Universitario Sophia sono iscritti, tra il biennio di specialistica e il terzo ciclo di dottorato, circa 10 studenti islamici.

Questo convegno, che rappresenta veramente un punto di non ritorno, vuole avviare un processo di sensibilizzazione delle nuove generazioni, per renderle sempre più protagoniste in quest’amicizia inter-religiosa e inter-culturale. Per la realizzazione di questo fine si darà vita a incontri culturali e ad attività di ricerca che troveranno espressione in una pubblicazione periodica e attraverso azioni comuni di carattere sociale.


P.S. Da questo link può essere visualizzato il documento: (link)

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