Gli accordi di Abramo: La verità dietro gli accordi di pace

457 305 Mario Alexis Portella
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President Trump hosts Abraham Accords signing ceremony at White Housedi Mario Alexis Portella · Il mese scorso il presidente statunitense Donald Trump ha presieduto alla Casa Bianca gli accordi tra Israele, gli Emirati Arabi Uniti (EAU) e il Regno del Bahrein.

Chiamati gli accordi di Abramo, mediati dall’amministazione Trump, hanno formalizzato le relazioni diplomatiche tra le due nazioni arabe e gli israeliani — le uniche altre due nazioni ad avere pieni rapporti diplomatici con Israele sono l’Egitto e la Giordania; il primo tramite gli accordi di Camp David del 1978, il secondo con il trattato arabo Wabi del 1994.

I due stati arabi si sono messi d’accordo per terminare il boicottaggio anti-israeliano. Però, bisognerà vedere se questi accordi porteranno l’armonia in Medio Oriente.

Prima di tutto, a differenza dell’Egitto e della Giordania che erano entrambi in guerra con Israele e poi divennero alleati, il Bahrein e gli Emirati Arabi Uniti già avevano relazioni para diplomatiche per la sicurezza e il commercio con Israele.

Sotto traccia, c’è un altro legame interessante tra il Bahrein e ‘EAU con l’USA. Gli accordi, per esempio, hanno consentito agli Emirati Arabi Uniti di acquistare armi ad alta tecnologia dagli Stati Uniti, inclusi i droni Reaper, i jet Growler EA-18G e gli aerei da combattimento F-35. Anche il Bahrein potrà godere della protezione USA per il potenziamento militare e di una oggettiva complicità diplomatica per coprire le gravi violazioni dei diritti umani.

Proprio la violazione dei diritti umani è un argomento che nella stesura di questi accordi non è stato mai affrontato.

In un articolo di Human Rights Watch, il governo degli Emirati è descritto come uno dei regimi più repressivi e autoritari del mondo: la soppressione del diritto di parola e di riunione pacifica e, soprattutto, è praticata la tortura di attivisti che lottano per la democrazia.

In Bahrein, il re sunnita Hamad al-Khalifa di Bahrein, è sostenuto dai regimi islamici autoritari, e negli ultimi due decenni ha mantenuto il suo popolo in povertà e privo dei diritti umani e politici.

Nel 2011, durante le famose rivolte di primavera, il re Al-Khalifa, autorizzò 1500 soldati dall’Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti ad entrare nel suo paese per reprimere brutalmente le proteste contro la povertà e la libertà del popolo. Fino ad oggi, secondo la documentazione di Amnesty International, il Bahrein continua ad arrestare gli attivisti per diritti umani, inclusi i giornalisti che criticano il regime.

Israele è stato accusato quarantatré volte dalle Nazioni Unite per la non osservanza del diritto internazionale e per le violazioni dei diritti umani. Israele è sempre stato protetto diplomaticamente e politicamente dagli USA che con il diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha sempre impedito la sostanziale condanna d’Israele e delle sue violazioni.download (6)

E’ chiaro che la pace del mondo è un obiettivo fondamentale per tutta l’umanità. Soprattutto la pace per il Medio Oriente martoriato da decenne dalla guerra fredda e calda è una meta agognata. Il guaio è che gli accordi di Abramo riflettono la politica dell’amministrazione di Donald Trump che privilegia l’economia alla politica (il commercio di armi e tecnologie), mentre dovrebbe essere la politica con i valori di libertà e in difesa dei diritti umani a gestire l’economia.

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Mario Alexis Portella

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