Frammenti di sante

BJqqlXsp_400x400di Giovanni Campanella • Nel mese di luglio 2018, la casa editrice La Fontana di Siloe (che appartiene a Il Quadrante, Lindau) ha pubblicato, all’interno della collana “Narrazioni”, un libro di narrativa, appunto, intitolato Le sante dei miracoli. L’autore è il giornalista e scrittore Dario Fertilio, classe 1949.

«Vive a Milano, dove ha lavorato per molti anni al “Corriere della Sera”. È autore eclettico di saggi, romanzi e opere teatrali tradotti in molte lingue. Con il dissidente russo Vladimir Bukovskij ha ideato il “Memento Gulag”, la giornata della memoria per le vittime del totalitarismo. Oggi scrive per l’”Osservatore Romano” e altre testate, anche internazionali» (copertina).

Il libro in questione è una raccolta di brevi racconti, tutti ambientati ai giorni nostri in diverse zone del pianeta. Sono tutti accomunati dal ricordo – direi che si tratta sempre di un ricordo più che di un vero e proprio intervento – di una particolare santa all’interno delle piccole vicende odierne dei vari protagonisti. Grazie al ricordo dell’esempio della santa nella mente dei personaggi coinvolti, la storia volge al bene.

Alcuni racconti sono ispirati a veri fatti di cronaca. Uno, ad esempio, riprende la drammatica vicenda dell’omicidio di Noemi Durini, uccisa nel settembre 2017 in provincia di Lecce. Il racconto di Fertilio ha un finale diverso e non è ambientato nello stesso luogo ma a Bolsena. Qui Fertilio dimostra anche la versatilità del suo stile: la storia è raccontata in prima persona con linguaggio e pensieri propri di un adolescente. Esasperati dall’opposizione delle famiglie, i due fidanzati si recano in macchina di fronte al lago di Bolsena e pensano di porre fine alle proprie vite. Un’opzione è quella di usare il coltello che il ragazzo ha messo nel bagagliaio della macchina (così Fertilio si allaccia a ciò che in parte è effettivamente accaduto nel tragico evento pugliese). L’altra opzione è quella di lanciarsi in macchina a tutta velocità nel lago di Bolsena. Ma il ricordo di santa Cristina da Bolsena – che, pur con una pietra al collo, ritorna a riva sana e salva – fa rinsavire i due ragazzini, che poi tornano a casa.

In un altro racconto, una ex escort dell’Est Europa riesce a riprendersi dalla malinconia ricordandosi la conversione di Maria Egiziaca. In un altro, una ragazzina, grazie al ricordo di sant’Agnese, riesce a vincere la tentazione di cedere alle avances di uno sconosciuto che l’aveva abbordata via internet in una chat. Un professore universitario razionalista riesce a superare la propria malinconia ricordando la figlia Ildegarda, che porta lo stesso nome di Ildegarda di Bingen. Un altro professore universitario razionalista riesce a vincere l’ansia da aeroplano, quando pensa a una lettera di sua madre che accenna a santa Maria Faustina Kowalska e alla Coroncina della Divina Misericordia.

Con questa raccolta di piccole narrazioni, Fertilio ci suggerisce implicitamente che anche il solo pensiero di illuminanti esempi di vite passate trascorse nella pienezza dell’incontro con Dio – anche provenienti dall’umiltà e dalla discrezione più proprie del mondo femminile – ci dà grande forza nella vita di ogni giorno.