Il viaggio del Papa in Irlanda: non solo il problema della pedofilia, ma soprattutto la ricchezza della famiglia.

1510052282-0-erice-nascere-gruppo-famiglia-parrocchia-incontro-seminariodi Stefano Liccioli • Durante il viaggio apostolico del Santo Padre in Irlanda per il IX incontro mondiale delle famiglie che si è svolto dal 25 al 26 agosto 2018 l’attenzione dei media è stata catalizzata dai riferimenti che il Papa ha fatto alla tremenda piaga della pedofilia di cui in passato, in quel Paese, si sono macchiati anche diversi uomini di Chiesa. Ma il Papa durante gli incontri del viaggio apostolico ha parlato soprattutto di famiglia. Ho trovato particolarmente interessanti le riflessioni che Papa Francesco ha fatto per la festa delle famiglie a Dublino. Alcuni temi, per la verità, non sono nuovi, il Santo Padre li aveva già trattati in altre circostanze, ma credo sia opportuno metterli nuovamente in evidenza perché colpiscono nel segno, soprattutto quando si parla di giovani coppie.

Non importa scomodare recenti ricerche sociologiche per notare come la “cultura del provvisorio”, così come la definisce il Papa, che caratterizza il mondo giovanile venga trasposta anche nelle dinamiche di coppia per cui oggi più che mai “l’amore è eterno finché dura”. Anzi, per essere più precisi, l’amore viene ridotto a passione, ad un entusiasmo, che per natura sono stati d’animo passeggeri. Ma l’amore è altra cosa, è qualcosa di più profondo, che non riguarda solo le emozioni, ma anche la ragione e la volontà: cosa non facile, questa, a spiegarla alle nuove generazioni. Esse sovente cercano nelle relazioni una gratificazione personale e quando questa viene a mancare, il rapporto va in crisi. Per tali situazioni Papa Francesco fornisce alle coppie alcuni indicazioni molto concrete: avere l’umiltà di usare parole come “per favore”, “grazie” e “scusa”, saper perdonare le offese ricevute, imparare a far pace prima che finisca la giornata in modo da non scatenare una “guerra fredda” fra coniugi. Ma c’è altro, a mio parere. Una società come la nostra che tende a crescere ragazzi e ragazze rifuggendo un aspetto come il sacrificio (ad esempio carriera facile, soldi facili, raggiungere traguardi negli studi senza troppa fatica), rende difficile far capire ai nostri giovani come in una coppia si debba sopportarsi (nel senso paolino del termine) a vicenda, dare e non solo ricevere, sacrificarsi l’uno per l’altra.

Il Santo Padre in visita alla protocattedrale di Santa Maria a Dublino ha precisato come sia importante la famiglia in ordine alla trasmissione della fede e, in generale, ad uno stile di vita veramente cristiano.

Sempre più l’educazione alla fede viene visto, in seno alla famiglia, come qualcosa da delegare a specifiche “agenzie catechetiche ed evangelizzatrici” come la parrocchia. In realtà la famiglia è la Chiesa domestica:«Il primo e più importante luogo per far passare la fede è la casa: si impara a credere a casa, attraverso il calmo e quotidiano esempio di genitori che amano il Signore e confidano nella sua parola. Lì, nella casa, che possiamo chiamare la “Chiesa domestica”, i figli imparano il significato della fedeltà, dell’onestà e del sacrificio. Vedono come mamma e papà si comportano tra di loro, come si prendono cura l’uno dell’altro e degli altri, come amano Dio e la Chiesa. Così i figli possono respirare l’aria fresca del Vangelo e imparare a comprendere, giudicare e agire in modo degno della fede che hanno ereditato. La fede, fratelli e sorelle, viene trasmessa intorno alla tavola domestica, a casa, nella conversazione ordinaria, attraverso il linguaggio che solo l’amore perseverante sa parlare».

Sono solo alcune delle considerazioni, quelle che ho trovato più significative, che Papa Francesco ha fatto sulla famiglia durante il viaggio in Irlanda. Ho ritenuto doveroso riprenderle per far emergere la luce, quella del matrimonio appunto, e non solo le ombre, lo scandalo della pedofilia. E’ solo se crediamo al Bene e vogliamo il Bene che il Male verrà sconfitto.