Gesù in Kazakistan

286 176 Giovanni Campanella
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                                  Villaggio di Almaty (Kazakistan)

Un recente e interessante articolo dell’Agenzia Fides  mi dà lo spunto per dare un breve ragguaglio sull’evangelizzazione nel Kazakhstan (in italiano diciamo anche “Kazakistan”). L’articolo riferisce riguardo la missione di cinque suore missionarie della Consolata che annunciano il Vangelo nella periferia di Almaty, antica capitale e città più popolosa di questa nazione nel cuore dell’Asia (l’attuale capitale è invece Astana, chiamata anche Nur-Sultan).

Sembra che la prima penetrazione cristiana in queste terre risalga al secondo secolo, quando alcuni prigionieri di guerra romani furono qui deportati dai Persiani. Durante l’Unione Sovietica, la struttura delle Chiese si dissolse. Il cristianesimo riprese vigore dopo la fine dell’URSS.

Come è comprensibile, essendo proprio racchiuso tra Russia a nord e ovest, Mongolia e Cina ad est e stati di antica cultura islamica a sud, il Kazakistan è uno specialissimo crocevia di popoli e tradizioni:«È una nazione giovane, così come giovane è la sua comunità cattolica. Un piccolo gregge (appena l’1% dei 19 milioni di abitanti è di fede cattolica) che convive con le altre comunità di credenti (oltre il 70% della popolazione è di fede islamica, vi è poi un 26% della popolazione di fede cristiana ortodossa)» (ibidem).

Qui i cristiani sono soprattutto discendenti di migranti provenienti dall’Europa. Ma piano piano anche gli autoctoni entrano a far parte della Chiesa. Anche la comunità delle suore della Consolata ha una configurazione multietnica, come il contesto in cui sono chiamate a vivere la loro vocazione missionaria: suor Irena e suor Argentina vengono dal Mozambico, suor Claudia dalla Colombia e suor Dorota dalla Polonia. Con loro ci sono anche due sacerdoti: padre Simon dalla Polonia e padre Ladislaus dalla Corea. Operano in sette villaggi attorno ad Almaty. Nel villaggio di Janashari, gestiscono un parco giochi e una struttura che può ospitare una ventina di persone. Questi sono diventati spazi di dialogo e incontro, dato che sono frequentati da tante persone anche di diverse religioni.

La diocesi di Almaty ha un’estensione molto grande: 711.600 chilometri quadrati (più del doppio del territorio italiano) e 11 parrocchie. Su 7.350.240 persone nella diocesi (gli abitanti della sola città di Almaty sono poco più di due milioni), i battezzati sono 42.000 (lo 0,6% del totale).

La Chiesa cattolica di rito romano è presente sul territorio con una sede metropolitana (l’Arcidiocesi di Maria Santissima in Astana, eretta nel 2003 insieme a tutta la provincia ecclesiastica kazaka), due diocesi suffraganee (la diocesi di Karaganda e la diocesi della Santissima Trinità in Almaty, appunto) e l’amministrazione apostolica di Atyrau. I fedeli cattolici di rito bizantino fanno riferimento ad una propria circoscrizione ecclesiastica. La Chiesa ortodossa in Kazakistan costituisce un distretto metropolitano della Chiesa ortodossa russa, che raggruppa dieci eparchie e a cui aderisce la maggioranza dei cittadini kazaki di origine russa, bielorussa ed ucraina.                                             

Papa Francesco si è recato in Kazakistan nel 2022. Il ricordo della sua visita è ancora molto vivo. «Ricordo con affetto i miei incontri con il Papa e la sua storica visita apostolica in Kazakistan nel 2022, che è diventata un simbolo di tolleranza e comprensione reciproca. Papa Francesco rimarrà per sempre nei nostri cuori come un grande pastore di pace e un costante sostenitore del dialogo interreligioso e dell’armonia» ha scritto il Capo dello Stato kazako, Kassym-Jomart Tokayev, apprendendo con dolore la notizia della scomparsa del pontefice (cfr. https://catholic-kazakhstan.org/tokayev-o-smerti-papy-franciska/). Chissà se anche il nuovo Papa darà ulteriore spinta, nel cuore dell’Asia, alla diffusione della Buona Notizia della Resurrezione di Gesù.

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Giovanni Campanella

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