Papa Leone XIV, la verità e il valore educativo

Una domenica – quella del 1 giugno – all’insegna del valore educativo. Nella famiglia, nei Media, nello Sport, accomunati da Papa Leone XIV come “generatori di pace e di futuro dei popoli”. La prima indicata – a conclusione del suo Giubileo – come “forza di unità nelle società disgregate”; sapendo che l’umanità a volte viene tradita, “ad esempio ogni volta che si invoca la libertà non per donare la vita, bensì per toglierla, non per soccorrere, ma per offendere”.
Gli operatori dell’informazione, nell’annuale celebrazione della Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali, ringraziati dal Pontefice agostiniano perché, “curando la qualità etica dei messaggi aiutano le famiglie nel loro compito educativo”. I corridori del Giro d’Italia, accolti nel cuore del Vaticano “come modelli per i giovani di tutto il mondo”; ricordando che, una delle fotografie più celebri nella storia del ciclismo immortala Fausto Coppi e Gino Bartali, campioni e rivali, nell’atto di passarsi una borraccia. Quel gesto, così semplice, è divenuto icona di un’umanità che sa riconoscersi anche nella competizione: un patto silenzioso tra professionisti. Non si tratta, chiaramente, di rivali, ma un’eco di quella fratellanza si è avvertito quando il Pontefice ha salutato con parole significative i campioni del pedale che gli hanno reso omaggio:“Spero che come avete imparato a curare il corpo, anche lo spirito sia sempre benedetto e che siate sempre attenti a tutto l’essere umano: corpo, mente, cuore e spirito”.

Sul valore educativo possiamo dire che l’approccio di Papa Leone XIV è in continuità con il suo predecessore, che ha sempre considerato l’educazione lo strumento privilegiato per promuovere la dignità della persona, il dialogo tra le culture e la costruzione di un mondo più giusto, via concreta di evangelizzazione, crescita umana e rinnovamento sociale.
Alle famiglie, il Pontefice affida il prezioso mandato del Vangelo: vivere in una “unione universale” attraverso la quale realizzare una comunione fondata sull’amore. Una comunione che Leone – dopo aver definito “il matrimonio canone del vero amore tra l’uomo e la donna” – manifesta nell’abbraccio ai fedeli durante il suo giro di piazza in papamobile, quando benedice, accarezza e bacia i bambini, che i genitori gli porgono. Tutti hanno “ricevuto la vita prima di volerla”, dice il Papa, e loro, i più piccoli, hanno bisogno dell’aiuto di altri, perché da solo nessuno può farcela, perché viviamo “grazie a una relazione, cioè a un legame libero e liberante di umanità e di cura vicendevole”. Tra gli altri, sottintende sicuramente la Scuola, il legame essenziale tra genitori e insegnanti. La famiglia e la scuola non vanno mai contrapposte! Sono complementari, e dunque è importante che collaborino, nel rispetto reciproco.

Ma anche la Comunicazione sarà chiamata a fare la sua parte. Già è stata sollecitata a “disarmare le parole, per disarmare la Terra”, a “non cedere mai alla mediocrità”. Con il suo stile pacato, proseguirà la rivoluzione messa in atto da Papa Francesco con affermazioni rafforzate dai gesti. Non dimenticheremo definizioni bergogliane come “la guerra mondiale a pezzi, i pastori con l’odore delle pecore, Chiesa in uscita, globalizzazione dell’indifferenza, la cultura dello scarto, la Chiesa ospedale da campo, cristiani da salotto”. Ma allo stesso tempo non è difficile prevedere che Papa Leone XIV insisterà soprattutto sulla necessità di una comunicazione credibile, affidabile, che educhi all’uso responsabile dei social media ed a fronteggiare i rischi dell’Intelligenza Artificiale, a lui ben noti essendosi laureato in matematica oltre che in filosofia e teologia. Una comunicazione che non abbia paura di dire la verità, seguendo il pensiero di Sant’Agostino: la verità è Dio stesso e si può trovare nell’anima dell’uomo, grazie alla luce divina che la illumina.