«Democrazia Cristiana, il racconto di un partito»

10718-3di Giovanni Pallanti • Marco Follini ha scritto un libro per l’editore Sellerio “ Democrazia Cristiana, il racconto di un Partito”. Un libro utile per conoscere la storia del Partito dei cattolici democratici che ha dominato la vita politica italiana dal 1945 al 1994 .Non è un libro di storia per la verità.  Lo stesso Follini in fondo al volume scrive :” questa non è una storia. È un racconto. Un tentativo di catturare lo spirito democristiano cercando di indagare alcuni dei  molti, troppi risvolti, di spiegarne, insieme, la grandezza, lo splendore, la mediocrità e il disfacimento.” Un libro di 234 pagine: troppo poche per raccontare compiutamente le vicende democratico cristiane.  I tanti personaggi che hanno guidato lo Scudo crociato ( De Gasperi, Fanfani, Moro, Andreotti, Donat Cattin, De Mita, Cossiga, Emilio Colombo,  Forlani, Marcora, Granelli,  ecc..) sono con sintetiche biografie raccontate abbastanza bene. Molto meno, invece, è illustrata la storia di un grande personaggio come Giorgio La Pira che  ha rappresentato nella storia d’Italia dal 1939 al 1977 una linea politica progressista alternativa ai fascisti e ai comunisti. Così come è trattato con scarso approfondimento il ruolo di Giuseppe Dossetti che fu per diversi anni l’alternativa all’interno della Dc ad Alcide De Gasperi.  Molto efficacemente Follini racconta qual’era la vera leadership della Dc: “ nessuna di queste figure, né di tutte le altre che vi facevano contorno, aveva il potere di personificare il partito. Semmai, la forza e la ragione della DC sembravano consistere piuttosto nella voluta impersonalità con cui il partito stemperava tutti quei caratteri.download Non c’era un leader, neppure quando – scrive Follini – la situazione sembrava reclamare unità di comando. La leadership era sempre per così dire corale”.  Questa è stata la vera forza della Democrazia Cristiana che l’ha fatta primeggiare nella politica italiana per 50 anni .  Follini racconta anche che la DC nasce alla fine della seconda guerra mondiale per volontà di Monsignor Giovanni Battista Montini allora nella Segreteria di Stato di Papa Pio XII con Monsignor Domenico Tardini. Tardini, all’opposto di Montini, teorizzava che i cattolici dovevano essere presenti in tutti i partiti, come dice oggi il Cardinale Ruini: ieri come oggi sarebbero stati privi di ogni reale peso politico. Aveva ragione Montini, futuro San Paolo VI , che si può ben considerare un co- fondatore della Democrazia Cristiana Italiana. Finita dopo 50 anni quando il suo ruolo fu da molti considerato, purtroppo, esaurito.