I problemi del governo della Chiesa

di Giovanni Pallanti · Ogni tanto penso all’elezione di Bergoglio al trono di Pietro. Un miracolo. Papa Francesco rappresenta una vera alternativa al corpaccione clericale della chiesa cattolica in gran parte del mondo. Sono poche le chiese locali che si possono uniformare alle scelte di vita di Papa Francesco. Questo non vuol dire che non ci siano in giro per il Pianeta uomini e donne in odore di santità. Purtroppo la maggioranza è fatta da persone pavide, interessate al proprio benessere, carrierista e culturalmente miopi. L’incontrario del magistero di Papa Francesco. Com’è stata possibile la sua elezione? Probabilmente, grazie alle dimissioni di Papa Benedetto XVI, il collegio dei cardinali si era reso conto del malgoverno della Chiesa di Roma e lo Stato Vaticano. Su scala mondiale, e in modo particolare nelle Americhe la devastante pratica pedofila di un 10% abbondante del clero cattolico ha contribuito all’ulteriore degrado e alla credibilità della Chiesa. Papa Francesco ha buttato fuori dal collegio cardinalizio lo statunitense Mccarick dando un esempio di intransigenza morale contro la pedofilia e l’omosessualità praticata anche ai più alti vertici della Chiesa. Il dramma consiste nel fatto che il Papa deve esercitare la sua autorità pastorale con i vescovi diocesani. Tra questi, ancora oggi, c’è un numero abbastanza consistente di veri testimoni della fede. Siccome il Papa San Paolo VI stabilì che i vescovi diocesani si devono dimettere, così anche da ogni altro incarico, a 75 anni, il numero dei potenziali nuovi vescovi, veramente degni e adeguatamente preparati per l’episcopato, si riduce sempre più. Soprattutto nell’Europa occidentale. Questa misura voluta da Paolo VI, subito dopo l’elezione al pontificato, significava mettere in pensione molti vescovi e prelati che sotto la guida di Papa Pio XII avevano appoggiato, fino al 1943, il fascismo, il nazismo e il franchismo. Paolo VI riuscì in questa grande operazione religiosa e politica dopo il pontificato di San Giovanni XXIII che non ebbe, dopo aver convocato il Concilio Vaticano II, il tempo di compiere questa grande pulizia morale. Oggi la misura dei 75 anni rischia di essere superata anche per ragioni anagrafiche: basti pensare che l’attuale Presidente degli Stai Uniti, Joe Biden, è stato eletto a 78 anni. Siccome i vescovi sono il titolari della testimonianza apostolica sarebbe giusto che un Papa coraggioso come Francesco sostituisse i vili e gli incapaci con preti che, come dice Papa Bergoglio, “siano dei veri pastori che odorano di pecore”. Mantenendo i migliori, secondo il suo giudizio, alla guida delle diocesi senza tener conto del limite dei 75 anni. Anche perché essendoci meno vocazioni, e alcune di queste assai discutibili, trovare nuovi vescovi in grande quantità diventa un’impresa impossibile. In fondo qualcosa di buono nella Chiesa c’è ancora oggi perché l’elezione di un uomo come Bergoglio al soglio pontificio non sarebbe stata altrimenti possibile. Non vorrei che la situazione complessiva della chiesa universale, diventasse ancora peggiore e lo Spirito Santo si stancasse di dare una mano ai cardinali per eleggere, quando sarà necessario, il nuovo Papa.