Cultura, Scuola, Università e Ricerca ai tempi del Covid: una vera emergenza

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di Gaetano Mercuri · Negli ultimi mesi a soffrire di più per le conseguenze della pandemia Covid 19 sono stati i settori della scuola, dell’università e della ricerca, della cultura in generale. Teatri, cinema, biblioteche, plessi scolastici, atenei i primi ad essere stati chiusi! E ancora oggi, a circa due mesi dall’inizio della c.d. «fase 2», non sembra esserci sul tema una posizione univoca, ancor meno un vero e proprio progetto.

Un discorso a parte, bisogna dirlo, è stato subito fatto per quanto riguarda i musei e le chiese monumentali; la cui attrattività è essenziale per l’economia di città d’arte come la nostra Firenze. I percorsi di visita e le prenotazioni sono stati resi disponibili appena al termine della quarantena, per offrire qualcosa ai (comunque pochi) turisti arrivati, non appena riaperti frontiere e aeroporti. Ma i problemi ci sono, come da cronache recentissime.

Quello che emerge è che non è data alla Cultura una volta di più nel nostro Paese lo spazio che davvero meriterebbe. Nelle nostre classi dirigenti sembra sia troppo radicata l’idea che la Cultura sia qualcosa di inutile o quantomeno un sovrappiù: qualora ci siano risorse per essa, bene; altrimenti pazienza! Sembra ci sia attenzione solo per le immediate ricadute economiche prodotte dal «giro».variant-med_1200x630-obj20372143-1200x630-kCSC-U31901162549732aiH-656x492@Corriere-Web-Sezioni

Una conferma?! Solo la sera del 26 giugno sono state rese note le linee guida per la ripresa delle lezioni. Le scuole riapriranno dal 14 settembre. Data alquanto infelice purtroppo: domenica e lunedì successivi si terrà infatti un importante turno elettorale in tutto il paese che comprenderà referendum, regionali e amministrative. Il che chiaramente costringerà i plessi scolastici ad essere nuovamente chiusi dopo il terzo giorno, per le sanificazioni necessarie all’installazione delle sezioni elettorali. Con buona pace, ancora una volta, della continuità nell’insegnamento.

Ecco quindi palesarsi una mancanza di coordinamento e progettualità nella gestione del paese che si fa sempre più grave! E che mette i settori già deboli, tra i quali proprio la cultura, in uno stato di vera emergenza. Questo mentre noi giovani studenti, ascoltando vuote promesse e piani mirabolanti, attendiamo risposte che tardano ad arrivare!