Presentazione degli articoli del mese di luglio 2020

San_Giovanni_Gualberto_1Andrea Drigani presenta la nuova legge vaticana sugli appalti, promulgata da Papa Francesco, al fine di indicare procedure trasparenti, verifica della sostenibilità della spesa, introduzione del principio di concorrenza. Dario Chiapetti nel 25° anniversario della pubblicazione dell’Enciclica «Ut unum sint» ripercorre le tappe del cammino ecumenico svolto, tenendo presente che l’unità dei cristiani non è opera del Papa, dei vescovi o dei teologi, bensì del Signore. Giovanni Campanella invita alla lettura del volume di Francesco Marchesi, che commentando la «Leggenda dei tre compagni» («Legenda trium sociorum»), propone ai giovani dei consigli utili e pratici per discernere la chiamata del Signore. Mario Alexis Portella illustra l’attuale situazione negli USA che vede scontri d’origine politica, più che razziale, che richiede l’impegno delle autorità per salvaguardare i principi classici della democrazia in America. Gianni Cioli paragona la fecondità dell’esilio babilonese dei Giudei a partire dal 597 a.C. che ricompresero la loro identità e la fede nel Dio unico, con la fecondità del nostro «esilio» causato dalla pandemia. Carlo Parenti affronta il tema dei rifugiati, nella Giornata Internazionale a loro dedicata dall’ONU, che riguarda circa 80 milioni di persone, tenendo conto del Messaggio del Papa per questa circostanza. Francesco Romano circa l’obbligo di osservare il precetto festivo ed il suo eventuale esonero rileva che quest’ultimo, non è di competenza del parroco, se non nell’ambito delle disposizioni del vescovo come stabilisce il can.1245, d’altra parte, a tenore del can.1248 § 2, una grave causa può rendere impossibile l’adempimento del precetto stesso. Carlo Nardi tenendo conto della lezione di Giovanni Cassiano e diverse esperienze di vita, commenta la formula «Deus in adiutorium meum intende» («O Dio vieni a salvarmi»), per rammentare la necessità di invocare sempre, se vogliamo andare avanti, Dio che ci salva. Stefano Liccioli svolge alcune considerazioni sul dopo covid 19, in particolare sulla ridefinizione del «progresso», che non può sussistere se lo sviluppo tecnologico ed economico non lascia un mondo migliore e una qualità di vita integralmente superiore. Antonio Lovascio annota sullo scarso interesse della politica italiana per la scuola, emerso dopo la pandemia, mentre vi è bisogno di un grande impegno programmatico, sia pedagogico che economico, per lo sviluppo delle istituzioni scolastiche. Giovanni Pallanti recensisce il libro di suor Alessandra Smerilli, che riepiloga concetti e teorie note, utile per chi non conosce la scienza economica. Alessandro Clemenzia riprende il dibattito che vi è stato tra i giuristi, al tempo della pandemia, sull’eventuale conflitto tra il diritto alla libertà religiosa e la tutela del bene comune. Leonardo Salutati osserva che il concetto di «nazione» non è primariamente giuridico-politico bensì culturale, per cui la tutela dell’identità di un popolo si coniuga con la promozione dell’unità tra i popoli. Stefano Tarocchi dinanzi ad episodi drammatici nei quali si è perso il senso della vita e della morte, con la Lettera di San Paolo ai Romani, lettera indirizzata anche a noi, fa sentire il grido dell’Apostolo: «Sia che moriamo, sia che viviamo siamo sempre del Signore». Francesco Vermigli introduce al nuovo Direttorio per la catechesi, dal quale emerge, anche secondo la storia della Chiesa antica sino al recente magistero, che il compito suo più proprio della catechesi è rinnovare la semplicità e la potenza dell’annunzio che racconta la persona di Cristo e la sua missione. Nella rubrica «Coscienza universitaria» si rileva che l’incremento della cultura, anche sotto l’aspetto finanziario da parte delle classi dirigenti, in particolare dopo l’emergenza, stenta assai a decollare.