RIVISTA PER L’APPROFONDIMENTO CULTURALE CRISTIANO

“La mia anima esulta nel mio Dio, perchè mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia” (Isaia 61,10)

Gli articoli di Giovanni Campanella

GIOVANNI CAMPANELLA

E’ nato a Fiesole nel 1984 ed è sempre vissuto a Firenze, dove ha compiuto tutti gli studi. Ha conseguito la maturità scientifica nel 2003, la laurea triennale in Economia e Commercio nel 2007, la laurea specialistica in Economia e Legislazione per le Imprese nel 2009 ed il baccalaureato summa cum laude in Teologia nel 2015.

Antiche radici dell’etica finanziaria
301 500 Giovanni Campanella

di Giovanni Campanella · Nei primi giorni di ottobre 2021, la casa editrice Einaudi ha pubblicato, all’interno della collana “Gli struzzi”, un libro intitolato I Greci e l’arte di fare i conti. Moneta e democrazia nell’età di Pericle e scritto da Giovanni Marginesu.1 «Giovanni Marginesu insegna Storia della Grecia antica all’Università di Sassari, a due passi dallo splendido Museo Archeologico della città. Si è addottorato all’Università di Pisa e formato nella Scuola Archeologica Italiana di Atene. Ha lavorato sulle iscrizioni giuridiche a Creta, isola dove ritorna sempre» (terza di copertina). In questo saggio, l’autore ci informa quanto fosse importante già all’epoca di Pericle (V secolo a. C.) essere trasparenti e precisi nella gestione della “cosa pubblica” e soprattutto nella gestione dei conti pubblici. Dicono che in famiglia tutti si lamentassero dell’avarizia di Pericle, ma che al contrario gli Ateniesi gli fossero ben grati quando esponeva loro con precisione – con acribia si comincia a dire – i rendiconti delle spese di denaro pubblico per una guerra o un monumento o un’impresa di conquista. Già allora l’arte di tenere i conti non era solo una questione di matematica ma anche di etica e, addirittura, di estetica. Infatti, Marginesu ci narra che…

Jaime Luciano Antonio Balmes y Urpiá
227 300 Giovanni Campanella

di Giovanni Campanella · L’occasione di questo scritto è data da un regalo di mia madre: un vecchissimo libretto trovato in una bancarella. Il libretto è un po’ malconcio; il tempo lo ha staccato in due pezzi tra la pagina 16 e la pagina 17, la prima di copertina è macchiata presumibilmente da goccioloni di acqua e il dorso perde continuamente minuscoli pezzi. Tuttavia, è uno scritto molto interessante: risale al 1855, è edito dall’Associazione Cattolica di Genova ed è stato stampato dallo Stabilimento Tipografico Ligustico (primo piano del Palazzo Tagliavacche della Salita Santa Caterina). Ovviamente è scritto in un italiano antico (a tratti divertente) ma è la seconda edizione italiana di una traduzione dell’originale spagnolo. Ho trovato su Internet l’intera prima edizione italiana, edita a Lucca dalla Tipografia Baroni nel 1849, (vedi). Il titolo in italiano è Osservazioni sociali politiche ed economiche sui beni del clero. Il titolo originale è invece Observaciones sobre los bienes del clero. Il piccolo libretto è stato scritto da don Jaime Luciano Antonio Balmes y Urpiá nel 1840. “Giacomo” (come viene chiamato nel mio libretto) Balmes nacque in Catalogna, nella citta di Vich, vicino a Barcellona, il 28 agosto 1810. Morì a soli 38…

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