Marzo 2022

370 500 Andrea Drigani
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Nota del Direttore

Il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, accogliendo l’appello di Papa Francesco abbiamo vissuto una giornata di preghiera e di digiuno per la pace in Ucraina. Con angoscia e speranza siamo stati vicini alle sofferenze del popolo ucraino aggredito dall’esercito della Russia. La violazione del diritto internazionale e dei diritti dell’uomo provoca morti e profughi. Per la pace in Europa e nel mondo occorre che si depongano le armi e questa guerra finisca. Pio XII nel 1939, alla vigilia del secondo conflitto mondiale, dichiarò: «Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra».

Andrea Drigani con riferimento alle inchieste su taluni comportamenti delittuosi e non puniti dei chierici, constata l’inosservanza delle leggi penali canoniche. Giovanni Campanella invita alla lettura del libro di Don Antonio Mazzi che con piccole e piacevoli poesie affronta varie tematiche alla luce della parola di Dio. Gianni Cioli recensisce il volume di Francesco Benigno e di Vincenzo Lavenia sulla questione della pedofilia forse ritenuta più un peccato che non un crimine con delle conseguenze in ordine alla promozione della giustizia. Leonardo Salutati ripropone i «quattro grandi pilastri della pace» indicati da San Giovanni XXIII nell’Enciclica «Pacem in terris», tuttora disattesi, ma occorre respingere il pessimismo con l’ottimismo cristiano di Papa Roncalli. Francesco Romano illustra gli ultimi due provvedimenti legislativi (Motu proprio) di Papa Francesco, pubblicati nella memoria della Madonna di Lourdes, come esplicito servizio del Vescovo di Roma a garanzia della comunione ecclesiale. Stefano Tarocchi ci introduce al personaggio di Teofilo, al quale San Luca dedica il suo Vangelo e gli Atti degli Apostoli, che, al di là di ogni ipotesi, è il modello di ogni lettore che è invitato «a rendersi conto della solidità degli insegnamenti ricevuti». Carlo Parenti annota sul «Metaverso» un nuovo universo digitale che rischia di divenire un incubo, di qui la necessità di una qualche forma di regolazione di questi fenomeni virtuali. Antonio Lovascio trent’anni dopo le vicende di «Tangentopoli» rileva che la corruzione è, purtroppo, continuata, come sono anche mancate leggi adeguate per combattere il malgoverno, rimane essenziale una grande opera di educazione civica e morale. Alessandro Clemenzia presenta una fruttuosa esperienza di dialogo interreligioso promossa, da diversi anni, per iniziativa del Centro Internazionale Studenti «Giorgio La Pira» di Firenze. Francesco Vermigli alla luce di un discorso del Papa indica le quattro vicinanze che devono caratterizzare la missione del prete e la sua identità: vicinanza con Dio, vicinanza col vescovo, vicinanza tra i presbiteri, vicinanza col popolo di Dio. Stefano Liccioli da un fatto drammatico: il ritrovamento, dopo due anni, di una donna morta in casa, riflette sugli effetti devastanti dalla «cultura dell’indifferenza», unita al distanziamento pandemico che da fisico diviene esistenziale, per ricercare la via cristiana della fraternità. Giovanni Pallanti riferisce sulla figura di Jacques Delors, cattolico, democristiano e socialista francese, già Presidente della Commissione Europea, punto di riferimento per chi vuole un Europa unita e solidale. La rubrica «Coscienza universitaria» ospita una poesia, semplice e chiara, sulla pace e sulla guerra.

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