Manifestatori di Cristo nella luce dell’Epifania

450 352 Andrea Drigani
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di Andrea Drigani · I lettori si avvedranno che, con questo numero di gennaio, vi è una nuova impostazione editoriale e una riorganizzazione dell’archivio dei numeri precedenti nonchè degli articoli pubblicati.

Questa decisione è stata presa per favorire una maggiore e migliore attenzione e diffusione della nostra Rivista online, che vuole offrire, come si legge nel sottotitolo, un servizio di approfondimento culturale cristiano.

Il Codice di Diritto Canonico al can. 217 afferma che i fedeli, in quanto sono chiamati mediante il battesimo a condurre una vita conforme alla dottrina evangelica, hanno diritto all’educazione cristiana, con cui possano essere debitamente formati a conseguire la maturità della persona umana e contemporaneamente a conoscere e a vivere il mistero della salvezza.

«Il mantello della giustizia» vuole pertanto continuare e rafforzare il suo impegno al fine di contribuire, in qualche modo, alla promozione del diritto all’educazione cristiana.

Il mese di gennaio, secondo il calendario liturgico, si caratterizza per la celebrazione della Solennità dell’Epifania, nella quale si incentra il nostro sguardo sulla manifestazione (in greco epifania) di Gesù a tutti i popoli rappresentati dai Magi i quali, estranei al popolo d’Israele, ma guidati dalla stella trovarono il Bambino, si prostrarono e lo adorarono e poi aprirono i loro scrigni offrendo in dono oro, incenso e mirra. I Magi sono anche per noi un modello della ricerca del Signore.

San Paolo Apostolo ci fa capire il significato fondamentale dell’episodio dei Magi: esso è il segno «che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo » (Ef 3,6).

L’Epifania deve suscitare in noi uno zelo missionario («epifanico»), dobbiamo divenire manifestatori (non manifestanti) di Cristo per l’intero genere umano.

L’Epifania di Gesù inonda di luce i cristiani perchè con la loro epifania possano concorrere alla realizzazione del disegno divino di radunare tutte le nazioni in un solo corpo – il corpo di Cristo risorto – , di radunarle in un solo amore – l’amore che viene dal cuore di Cristo -, e di stabilire così una gioia e una pace senza limiti.

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