Per Franco Zeffirelli

642 500 Giovanni Pallanti
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gesù_di_Nazareth_zeffirelli_powell_set_making_1di Giovanni Pallanti • La morte di Franco Zeffirelli ha avuto un’ enorme eco in Italia e nel mondo. E’ superfluo, quindi, ripassare per l’ennesima volta le benemerenze artistiche di questo grande uomo di teatro che nella regia delle opere liriche ha raggiunto traguardi di spettacolarità e di perfezione tra i più significativi . Autore anche di regie di prosa ha messo in scena Shakespeare e Edoardo De Filippo in versione inglese. Per questa sua dedizione al grande teatro la Regina di Inghilterra Elisabetta II lo nominò cavaliere dell’impero britannico. In Italia è stato spesso criticato per le sue regie cinematografiche che pure hanno avuto sempre un grande successo di pubblico fuori dai confini nazionali. Franco Zeffirelli aveva un amore viscerale per la sua città d’origine: Firenze. Di questa città, forse, è stato l’ultimo epigono rinascimentale per la sua creatività e il suo stile di vita. Le sue principali caratteristiche sono state tre. Caratteristiche che sono state poco sottolineate .

Uno) Si è detto che Zeffirelli è stato antifascista e anticomunista .L’avversione all’egemonia comunista nel mondo della cultura lo ha portato ad essere osteggiato in molti ambienti culturali. In verità Zeffirelli ha spesso lavorato con persone legate al partito comunista più o meno organicamente come i costumisti Danilo Donati, Anna Anni e Piero Tosi. Sia Tosi che Donati hanno vinto l’Oscar per i costumi . Un altro esponente comunista fu chiamato da Zeffirelli a interpretarlo nel suo film autobiografico “Un tè con Mussolini”: l’attore è Massimo Ghini che è stato segretario generale del sindacato attori CGIL. Quindi Zeffirelli era aperto alla collaborazione con dei bravi professionisti indipendentemente dalle loro scelte politiche. Nonostante questo Zeffirelli ha sempre avuto il coraggio delle sue idee: nel 1983 si candidò alla Camera dei Deputati per la Democrazia Cristiana fiorentina risultando il primo dei non eletti. Una scelta coraggiosa anche perché nessuno pensava che pochi anni dopo, nel 1989, sarebbe iniziata la crisi definitiva del comunismo su scala mondiale. Nel 1994 fu eletto Senatore della Repubblica per Forza Italia nel collegio di Catania.

Due) Zeffirelli con il film “La vita di Gesù” ha compiuto un capolavoro che ha segnato la storia della cinematografia cristiana .In questo campo Zeffirelli ha tracciato con immagini bellissime una strada di alto profilo estetico per la pietà popolare che è il fulcro essenziale della fede cattolica. Come diceva il cardinale Michele Pellegrino, arcivescovo di Torino, ma insigne studioso dei Padri della Chiesa,” …la pietà popolare è l’arteria principale della fede cristiana: e vale molto di più delle ricerche teologiche….”Italy Zeffirelli Funeral

Terzo) Pur essendo cattolico praticante, i suoi funerali si sono celebrati il 18 giugno di quest’anno nel Duomo di Firenze, officiati dal Cardinale Betori , Zeffirelli era dichiaratamente omosessuale. Al contempo, però, era contro l’aborto, da Lui definito “un assassinio” , era contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso e contro i gay pride. Per queste ragioni Zeffirelli è stato una personalità unica nella storia del novecento e per questa ragione la sua morte, all’età di 96 anni, ha suscitato una profonda commozione.

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Giovanni Pallanti

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