Il Papa incontra gli 80 gruppi italiani che si intitolano al Venerabile Giorgio La Pira

374 500 Carlo Parenti
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Papa-Francesco-a-Gruppi-La-Pira-Ci-vogliono-profeti-di-speranza-di-santita_articleimagedi Carlo Parenti • Il 23 novembre 2018 Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata nella sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano la Fondazione e i gruppi che raccolgono l’eredità del venerabile Giorgio La Pira, sindaco di Firenze dal 1951 al 1965 e instancabile costruttore di pace e carità cristiana.

All’incontro –presenti anche i cardinali Bassetti, Presidente C.E.I., e Betori, arcivescovo di Firenze- hanno partecipato circa 150 rappresentanti degli oltre 80 gruppi, centri culturali, circoli e associazioni che hanno deciso di intitolarsi a Giorgio La Pira e ne tengono viva la memoria e il messaggio in ogni regione d’Italia. Tutti convenuti a Roma per il loro 5° convegno nazionale dal titolo “Spes contra Spem”, sperare contro ogni speranza, parole di San Paolo, che La Pira trasformò in un motto. Inoltre vanno considerate alcune decine di associazioni e centri culturali che pur intitolati al Professore non hanno per scopo esclusivo quello sopra citato (si veda: link).

Dopo il saluto del presidente della Fondazione, Mario Primicerio, il Papa –che il 5 luglio scorso ha dichiarato venerabile questo “profeta dei tempi moderni” riconoscendone le virtù eroiche- ha auspicato che l’incontro possa contribuire a far crescere in Italia “l’impegno per lo sviluppo integrale delle persone”. Questo perché si vive in un momento in cui la complessità “della vita politica italiana e internazionale” richiede e necessita di “fedeli laici e di statisti di alto spessore umano e cristiano per il servizio al bene comune”. Francesco ha sottolineato questo aspetto per dare un segnale concreto ai cattolici verso l’impegno politico. L’esempio di La Pira -“i cui atteggiamenti erano sempre ispirati da un’ottica cristiana, mentre la sua azione era spesso in anticipo sui tempi”- è prezioso per i politici di oggi, ha detto ,tentati “dalla ricerca del profitto personale o di un gruppo” e dall'”eccessivo attaccamento al potere“.

Ma seguiamo direttamente la parte finale del discorso del Papa:

Cari amici, vi incoraggio a mantenere vivo e a diffondere il patrimonio di azione ecclesiale e sociale del Venerabile Giorgio La Pira; in particolare la sua testimonianza integrale di fede, l’amore per i poveri e gli emarginati, il lavoro per la pace, l’attuazione del messaggio sociale della Chiesa e la grande fedeltà alle indicazioni cattoliche. Sono tutti elementi che costituiscono un valido messaggio per la Chiesa e la società di oggi, avvalorato dall’esemplarità dei suoi gesti e delle sue parole”.

Il suo esempio è prezioso specialmente per quanti operano nel settore pubblico, i quali sono chiamati ad essere vigilanti verso quelle situazioni negative che San Giovanni Paolo II ha definito «strutture di peccato» (cfr Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 36). Esse sono la somma di fattori che agiscono in senso contrario alla realizzazione del bene comune e al rispetto della dignità della persona. Si cede a tali tentazioni quando, ad esempio, si ricerca l’esclusivo profitto personale o di un gruppo piuttosto che l’interesse di tutti; quando il clientelismo prevarica sulla giustizia; quando l’eccessivo attaccamento al potere sbarra di fatto il ricambio generazionale e l’accesso alle nuove leve. Come diceva Giorgio La Pira: «la politica è un impegno di umanità e di santità». È quindi una via esigente di servizio e di responsabilità per i fedeli laici, chiamati ad animare cristianamente le realtà temporali, come insegna il Concilio Vaticano II (cfr Decr. sull’apostolato dei laici Apostolicam actuositatem, 4).

Fratelli e sorelle, l’eredità di La Pira, che custodite nelle vostre diverse esperienze associative, costituisce per voi come una “manciata” di talenti che il Signore vi chiede di far fruttificare. Vi esorto pertanto a valorizzare le virtù umane e cristiane che fanno parte del patrimonio ideale e anche spirituale del Venerabile Giorgio La Pira. Così potrete, nei territori in cui vivete, essere operatori di pace, artefici di giustizia, testimoni di solidarietà e carità; essere fermento di valori evangelici nella società, specialmente nell’ambito della cultura e della politica; potrete rinnovare l’entusiasmo di spendersi per gli altri, donando loro gioia e speranza. Nel suo discorso, il vostro presidente per due volte ha detto la parola “primavera”: oggi ci vuole una “primavera”. Oggi ci vogliono profeti di speranza, profeti di santità, che non abbiano paura di sporcarsi le mani, per lavorare e andare avanti. Oggi ci vogliono “rondini”: siate voi.

La benedizione del Santo Padre, che ci ha salutati ad uno ad uno e ha invitato a pregare per Lui, ha concluso questo prezioso e emozionante incontro.

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