Il Cardinale Wyszynski proclamato beato

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di Giovanni Pallanti · Stefan Wyszynski nacque il 3 agosto del 1901 a Zuzela, fu consacrato Sacerdote il 3 agosto 1924.

Durante l’occupazione russo tedesca della Polonia dal 1939 al 1945 partecipò attivamente alla resistenza contro i sovietici e i nazisti, come cappellano dell’armata di liberazione polacca.

Finita la guerra la Polonia rientrò nel emisfero dell’Unione Sovietica che impose un regime comunista, che tra i suoi obiettivi aveva lo sradicamento della fede cristiana, connaturata all’idea di nazione per milioni di polacchi.

Dal 1700 la Polonia era stata divisa tra la Russia Zarista, il Regno Prussiano, l’ Impero tedesco e l’Impero Austriaco.

Dopo la Prima Guerra Mondiale era ritornata una nazione libera, fino a che nel 1939 con il patto Ribbentrop Molotov la Polonia fu di nuovo divisa.

Stefan Wyszynski dimostrò un indomito coraggio nel sostenere la causa della liberà e della giustizia durante tutto il periodo della guerra e fino al 1978, creato Vescovo da Papa Pio XII, il 4 marzo 1946 dopo essere stato nella sede episcopale di Dublino diventò Primate di Polonia, Arcivescovo e poi Cardinale il 12 gennaio 1953.

Stefan Wyszynski è stato il modello di tutto l’episcopato dell’ Europa Orientale che era stato fortemente intimidito e impedito nell’azione episcopale dal regime sovietico e dai singoli partiti comunisti nazionali.

Il Cardinale Wyszynski conobbe il carcere nei primi anni cinquanta e una residenza forzata in un convento dove gli era impedito qualsiasi contatto con l’esterno, nonostante queste vessazioni non smise mai di pensare al male minore ed apri con Wladyslaw Gomulka un colloquio politico che si basava sulla ricerca di una minima convivenza tra lo Stato Comunista Polacco e la Chiesa Cattolica.

Alcuni esponenti della destra clericale in Vaticano criticarono il Primate di Polonia accusandolo di colloquiare con i comunisti.

Lo criticarono quei prelati che vivevano comodamente in Vaticano e si dedicavano alla mondanità ambigua e spesso triste dei salotti romani.

Wyszynski guidò la chiesa e i cattolici polacchi in una lotta intelligente e politicamente molto saggia fino alla crisi del regime comunista, iniziata nel 1978 con l’ elezione a Vescovo di Roma di Karol Wojtyla.

C’è un aneddoto che viene spesso ricordato sul primo incontro tra Wyszynski e Wojtyla.

Wojtyla ebbe la notizia di essere stato nominato Vescovo Ausiliare di Cracovia e quando il Primate di Polonia gli comunico la scelta del Papa, Wojtyla trentaseienne gli disse ” ma sono troppo giovane per questo incarico” Wyszynski gli rispose: “ questo è un problema che supererà molto presto” e inaugurò un rapporto solidale e rispettoso tra i due Vescovi con Wojtyla che anche da Cardinale e Arcivescovo di Cravocia stava sempre un passo indietro nelle manifestazioni religiose e civili al cardinale Wyszynski. Per l’elezione al pontificato di Wojtyla fu determinate dicendo che se doveva essere Papa un polacco questo poteva essere solo Wojtyla.

Wyszynski morì il 28 maggio 1981 a Varsavia i suoi funerali furono una grande manifestazione di fede e di unità nazionale della Polonia.

Giovanni Paolo II non poté partecipare al funerali del Primate perché era ricoverato all’ospedale Gemelli di Roma in seguito all’attentato dove fu ferito gravemente in Piazza San Pietro il 13 maggio 1981.

Il 12 settembre del 2021 è stato proclamato Beato, così come aveva stabilito la congregazione delle cause dei Santi e Papa Francesco.

Per capire il carattere di questo straordinario Sacerdote e Vescovo polacco dal portamento principesco e dalla vita austera e monacale, vero successero degli Apostoli, dotato di un’intelligenza politica molto rilevante basta rileggere una sua frase: “Il peccato più grande per un Apostolo è la paura: la paura di un Apostolo è la prima alleata dei suoi nemici.”

La chiesa ha stabilito che il giorno della memoria del Beato Wyszynski sarà il 28 maggio di ogni anno, giorno della sua ascesa al cielo.

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Giovanni Pallanti

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